Ci siamo! Domenica 4 Marzo è tempo di Oscar con la consegna dei premi nella notte più attesa e più lunga, che avrà luogo, come di consueto, al Dolby Theatre di Los Angeles. Un’annata cinematografica davvero straordinaria, con tante opere di grande livello e tutte meritevoli di riconoscimenti. È quindi ancora più affascinante del solito cercare di intuire quali potranno essere le scelte dell’Academy che, comunque, si sperano decisamente migliori di quelle dell’anno scorso… come i sostenitori di La La Land ricorderanno, purtroppo.
Dunkirk di Christopher Nolan, Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh, La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro, Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, L’ora più buia di Joe Wright, The Post di Steven Spielberg, Lady Bird di Greta Gerwig e Get Out di Jordan Peele sono i nove candidati a Miglior Film e, davvero, si fa fatica a scegliere anche perché, almeno negli ultimi anni, non s’è mai verificato che più di un titolo tra i maggiori presenti potesse ambire alle principali statuette, che si giocavano al massimo tra due o tre pellicole.
Ma anche noi di FreNeek Magazine abbiamo i nostri preferiti e, in particolare chi vi scrive, ha in Dunkirk il film prediletto. Tecnica e resa spettacolare, attraverso una regia imponente, come solo Nolan sa fare nel panorama cinematografico attuale, per un film che ha rivisitato completamente il genere di guerra, andando oltre esso e raccontando una storia di sacrificio, coraggio e resistenza, sullo sfondo del Maggio 1940, quando i tedeschi accerchiarono l’esercito britannico sulle coste settentrionali francesi. Forse dallo stile troppo britannico per coloro che non l’hanno apprezzato, ma Dunkirk è l’essenza del cinema. Candidato a 8 Premi Oscar, dovrebbe partire favorito d’obbligo, invece potrebbe portare a casa solamente miglior sonoro, montaggio sonoro e montaggio. Se ancora oggi è un mistero come Chris Nolan non sia mai stato premiato per la regia, lo è altrettanto l’ostracismo dell’Academy verso Paul Thomas Anderson che, anche con Il filo nascosto, ci ha regalato un altro film straordinario. Addirittura magnifico, sublime, con ogni singolo fotogramma pensato al minimo dettaglio, per una storia d’amore fatta di ricerca della perfezione e di affamato desiderio nel ricevere tanto quanto si dà all’altro. Nel cast due bravissime interpreti quali la rivelazione Vicky Krieps e Lesley Manville, ma soprattutto il tre volte Premio Oscar Daniel Day-Lewis che aveva annunciato, da tempo, il suo ritiro dalle scene dopo le riprese.
Alla sesta candidatura farà poker? Certo è che il film di Anderson parte favorito per i Migliori Costumi e, tra le 6 Nomination, ve ne sono di molto importanti dove potrebbe trionfare. DDL invece se la dovrà vedere con Gary Oldman, praticamente perfetto nel ruolo di Winston Churchill ne L’ora più buia, film candidato a sua volta a 6 Oscar e proprio la statuetta per il suo protagonista appare sacrosanta, insieme a quella per il Miglior trucco (proprio in virtù della trasformazione di Oldman). Film dalla costruzione molto rigida, così come quella di The Post, candidato solo a 2 Oscar ma, ovviamente, non poteva mancare quella per Meryl Streep che, a nostro parere, ha dato la sua miglior prova dai tempi della vittoria per The Iron Lady. Alla sua 21^ candidatura, Meryl forse non parte favorita ma mai sottovalutarla… così come il film di Spielberg, che sfiora la perfezione nella seconda parte e si impone come uno dei thriller politici migliori degli ultimi anni.
Ma il frontrunner di questa 90^ edizione degli Oscar è La forma dell’acqua che ha conquistato 13 Nomination e naturalmente può imporsi in tante categorie. Del Toro ha finora conquistato tutti i premi alla regia della Awards Season e per cui punta decisamente alla statuetta più ambita. Altro candidato che certamente può fare incetta di premi è Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, con il film di McDonagh che parte favorito per la Miglior sceneggiatura originale e per i riconoscimenti a Frances McDormand e Sam Rockwell. Le sorprese, infine, sono senza dubbio Get Out (4 Nomination), e Lady Bird (5 Nomination), e occhio soprattutto a Greta Gerwig (sostenuta dall’opinione pubblica statunitense) e Saoirse Ronan, rispettivamente regista/sceneggiatrice e attrice protagonista del film.
Capitolo a parte merita Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. Film italiano sì in coproduzione ma dall’anima nostrana, e forse l’opera più compiuta del regista siciliano che ha ormai raggiunto una dimensione internazionale. Con le sue quattro candidature, compresa quella a Miglior Film alle quali si aggiungono Miglior attore protagonista (Timothée Chalamet), Miglior sceneggiatura non originale (James Ivory) e Miglior Canzone originale (Mystery of Love di Sufjan Stevens), ha davvero ottenuto il massimo. Una grande soddisfazione per il nostro cinema e dunque qualunque premio dovesse arrivare sarebbe più che apprezzato.
Infine, l’outsider di peso, non candidato a Miglior Film ma autentico mattatore fra le nomination tecniche: Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve, che può giocarsi le sue carte per fotografia, scenografia, effetti visivi, sonoro e montaggio sonoro.
Ma andiamo al riepilogo delle principali categorie, con il supporto visivo della tabelle ufficiali dell’Academy.
MIGLIOR COLONNA SONORA
Qui la lotta è serrata: la spunterà il lavoro di ricerca straordinario di Hans Zimmer, lo stile molto riconoscibile di Alexandre Desplat o l’originalità di Carter Burwell o di Jonny Greenwood? E poi c’è John Williams, alla 51^ candidatura… anche se ci si aspettava la Nomination più per The Post che per Star Wars: The Last Jedi.
MIGLIOR FILM STRANIERO
A sorpresa escluso dalla cinquina Oltre la notte di Fatih Akin, vincitore del Golden Globe. Per il Miglior film straniero (dove A Ciambra, per l’Italia, non è giunto nemmeno nella shortlist preliminare dei nove film) il favorito diventa quindi The Square di Ruben Östlund, già vincitore della Palma d’oro a Cannes 2017.
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Decisamente più noti al grande pubblico i cinque film d’animazione, dove il favorito è certamente Coco di casa Disney/Pixar ma attenzione a due contendenti di altrettanto grande successo commerciale come Ferdinand e Baby Boss. Oltre a una delle rivelazioni della scorsa stagione, il bellissimo Loving Vincent.
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Per il Miglior attore non protagonista una cinquina molto combattuta. Il favorito è Sam Rockwell, già vincitore del Golden Globe e autore di una prova eccezionale in Tre Manifesti a Ebbing, Missouri. Meriterebbe l’Oscar anche per il percorso di crescita che ha compiuto. Da rimarcare la prova di Woody Harrelson nel film di Martin McDonagh, che del resto fa del cast un suo punto di forza. Quindi ecco il bravo Richard Jenkins che ne La forma dell’acqua propone un bellissimo personaggio. Da non sottovalutare ovviamente Willem Dafoe per The Florida Project e soprattutto Christopher Plummer, candidato a sorpresa per il dibattuto Tutti i soldi del mondo, scelto da Ridley Scott in sostituzione di Kevin Spacey, dopo lo scandalo che ha coinvolto quest’ultimo. La candidatura di Plummer sembra più una mossa dell’Academy in dispetto proprio a Spacey: e, per questo, attenzione alle sorprese…
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Per la Miglior attrice non protagonista altra cinquina di alto livello. Anche qui sembra esserci una favorita, ovvero la Allison Janney di I, Tonya, che ha già vinto il Golden Globe e ha regalato una prova davvero straordinaria nel film più eccentrico della stagione.
Quindi ecco la glaciale Lesley Manville de Il filo nascosto, che fa da perfetto contrappunto a Daniel Day-Lewis. Terza candidatura, seconda consecutiva (dopo anche la vittoria del 2012) per Octavia Spencer ne La forma dell’acqua, e la bravissima attrice statunitense è da tenere sempre in considerazione. Attenzione anche a Lauren Metcalfe per Lady Bird, che si completa alla perfezione con la Ronan nel film, mentre la sorpresa potrebbe essere rappresentata da Mary J. Blige.
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Ne accennavano in apertura, e quindi non possiamo che confermare quanto detto. Gary Oldman merita ampiamente il riconoscimento, per la sua interpretazione sontuosa nel ruolo di Winston Churchill: personaggio importante, film dalla struttura classica ma stilisticamente impeccabile. Certo, il contendente è forse il “peggiore” col quale ci si possa confrontare , perché Daniel Day-Lewis è un attore formidabile che non ha bisogno di ulteriore presentazione. Non recitava in un film da Lincoln nel 2012, potrebbe arrivare al quarto Oscar personale, eguagliando Katharine Hepburn e staccando Jack Nicholson, Walter Brennan, Ingrid Bergman e Meryl Streep (che a sua volta…). Ma non corriamo troppo. Più lontani, da una possibile vittoria, gli altri candidati.
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Anche qui sfida a due, almeno dalle premesse. Due donne di forte carattere, i personaggi interpretati da Frances McDormand e Margot Robbie in Tre Manifesti a Ebbing, Missouri e I, Tonya, anche se finora, nella Awards Season, è stata l’attrice già Oscar per Fargo a prevalere. Ma non possiamo certo sottovalutare Meryl Streep, che punta anche lei alla quarta statuetta con The Post, Sally Hawkins, bravissima ne La forma dell’acqua, e Saoirse Ronan, perfetta proiezione della Gerwig in Lady Bird.
MIGLIOR REGIA
Come dicevamo precedentemente, appare sempre più evidente come non ci sia nessun altro regista che riesca a miscelare cinema d’autore e cinema d’intrattenimento come sa fare Christopher Nolan. Dunkirk ne è l’ennesima dimostrazione. Altro autore di eccezionale talento è Paul Thomas Anderson, che ha un approccio più riflessivo ma ha la stessa cura estrema del collega britannico nelle proprie opere. Quello che ci hanno mostrato loro due non è affatto paragonabile con gli altri film candidati. La regia di Guillermo Del Toro per La forma dell’acqua è vivace, citazionista e sfrutta in pieno gli effetti visivi, in particolare per descrivere quell’amore particolare al centro dell’opera, mentre il lavoro di Greta Gerwig e Jordan Peele è molto più ordinario. Mancano, inoltre, Steven Spielberg e Denis Villeneuve…
MIGLIOR FILM
Riassumendo potremmo dire che se dovessimo valutare il valore cinematografico assoluto, a contendersi l’Oscar dovrebbero dunque essere Dunkirk, Il filo nascosto e, subito a inseguire, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri. Applausi anche per The Post, L’ora più buia, Chiamami col tuo nome e La forma dell’acqua, nonostante i difetti in fase di scrittura del film di Del Toro. Più indietro Lady Bird, che è stato però acclamato dalla critica statunitense e potrebbe far saltare il banco, e Get Out.
Non resta dunque che attendere ma speriamo che a vincere, questa volta, sia soprattutto il cinema. Vero, Academy?
Credits: oscar.go.com, oscars.org